Gravidanza a rischio, Maternità anticipata anche alle autonome

L’Istituto ha aggiornato l’applicativo per consentire l’invio delle domande da parte delle lavoratrici autonome. Equiparate le tutele con le lavoratrici dipendenti e quelle iscritte alla gestione separata dell’Inps.
Al via da parte dell’Inps alla presentazione delle domande di maternità anticipata per le lavoratrici autonome in caso di gravidanza a rischio. L’Inps ha aggiornato l’applicativo online per consentire l’invio delle istanze a partire dei periodi decorrenti dal 13 agosto 2022, data di entrata in vigore del Dlgs n. 105/2022. Lo rende noto l’Istituto di previdenza nel messaggio n. 572/2023.

Maternità Anticipata

Il provvedimento sopra menzionato ha inserito un nuovo comma, il 2-ter, all'interno dell'articolo 68 del testo unico , in base al quale si estende alle lavoratrici autonome il diritto all'indennità di maternità per gli eventuali periodi di astensione anticipata per gravidanza a rischio, cioè i periodi antecedenti ai due mesi prima del parto.
In passato la tutela era prevista soltanto per le lavoratrici subordinate, per quelle iscritte alla Gestione separata e per le pescatrici autonome della piccola pesca marittima e delle acque interne.

L’Inps aveva fornito le prime istruzioni con Circolare n. 122/2022. In tale sede era stato precisato che, in attesa degli aggiornamenti procedurali, sarebbe stato possibile fruire dell’indennità di maternità anticipata, regolarizzando successivamente la fruizione mediante la presentazione della domanda telematica all’INPS.

Domande al via

Dopo sei mesi, l’Istituto h reso disponibile l’applicativo per l’acquisizione delle domande. Le interessate possono farlo tramite il sito Web dell’Istituto o tramite il patronato INCA.
Le istanze possono riguardare anche periodi antecedenti la presentazione della domanda purché non anteriori al 13 agosto 2022 del medesimo articolo 17.

Certificato di gravidanza

Per l'invio delle domande è richiesto l’inserimento della data presunta del parto ed eventualmente la data di interruzione di gravidanza. L’Inps ricorda che anche le lavoratrici autonome non sono tenute a produrre all’Istituto il certificato di gravidanza di cui all’articolo 21 del decreto legislativo n. 151/2001, che viene trasmesso telematicamente dal medico del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato.

Pertanto, nel caso in cui il certificato telematico sia stato trasmesso dal medico certificatore all’INPS, la procedura consentirà di importare i dati contenuti nel certificato stesso; in caso di assenza di certificazione, è sufficiente indicare in domanda la data presunta del parto individuata dal proprio medico

 

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