L'Inps ha comunicato i risultati del conguaglio finale per l'assegno unico universale per i figli a carico, la prestazione economica che sostituisce le vecchie misure di sostegno alla famiglia. Il conguaglio è il saldo tra gli importi già pagati e quelli effettivamente dovuti in base alla situazione economica e familiare dei beneficiari.
I dati del conguaglio
Secondo il messaggio n. 1947/2023 dell'Inps, pubblicato l'altro giorno, il conguaglio ha riguardato oltre 512 mila famiglie che riceveranno un'integrazione di circa 140 milioni di euro, con una media di 272 euro a nucleo. Queste famiglie hanno diritto a un assegno maggiore per vari motivi, tra cui l'aggiornamento dell'Isee, la rivalutazione degli importi per i mesi di gennaio e febbraio 2023, il riconoscimento del premio alla nascita e la presenza di figli con disabilità.
Al contrario, circa 378 mila famiglie dovranno restituire all'Inps circa 15 milioni di euro, con una media di 41 euro a nucleo. Queste famiglie hanno ricevuto un assegno superiore a quello spettante per errori o variazioni nella situazione economica e familiare. Il recupero sarà effettuato in più rate, che non supereranno il quinto del debito totale.
L'Inps ha informato gli utenti della variazione dell'assegno con un sms e una mail e ha messo a disposizione il contact center e le sedi territoriali per chiarimenti sulle modalità di calcolo.
Cos'è l'assegno unico universale
L'assegno unico universale è un sostegno economico alle famiglie con figli a carico fino a 21 anni o senza limiti di età se disabili. È rivolto a tutte le categorie di lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati. L'importo varia in base all'Isee del nucleo familiare, all'età e al numero dei figli. L'assegno unico assorbe le altre prestazioni e detrazioni per i figli, come il bonus mamma domani, gli assegni familiari, il bonus bebè ecc. L'assegno unico è compatibile con il reddito di cittadinanza e con altre misure regionali o locali.
La domanda si presenta online. Chi presenta la domanda entro il 30 giugno 2023 avrà gli arretrati da marzo.
Per i nuovi nati l'assegno decorre dal settimo mese di gravidanza.